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Concerti Grossi Op. 6 di Arcangelo Corelli: nuova estasi, antiche radici

I Concerti Grossi Op. 6 di Arcangelo Corelli nella versione di Ottavio Dantone e Accademia Bizantina

Con estrema emozione, vi presentiamo una nuova opera: i Concerti Grossi Op. 6, di Arcangelo Corelli. Un lavoro per noi particolarmente avvincente e significativo che amplia il nostro tributo ai padri di questa forma musicale affiancandosi ai Concerti Grossi Op. 3 e Op. 6 di Georg Friedrich Händel pubblicati circa un anno fa nell’ambito del progetto The Exciting Sound of Baroque Music.

Incidere un’opera importante come i Concerti Grossi di Corelli è, per qualsiasi orchestra, un momento molto importante: stiamo parlando di uno dei “mostri sacri” della musica di tutti i tempi; colui che, col suo genio e lavoro, ha rappresentato il culmine estetico e il punto di arrivo della musica strumentale del suo tempo, ma anche inventato una forma musicale che ha influenzato la nascita e lo sviluppo del concerto moderno nei secoli successivi.

Ma per noi che ci chiamiamo Accademia Bizantina, confrontarci con Arcangelo Corelli significa qualcosa di più: qualcosa che somiglia a un ripercorrere la nostra storia a partire dalle sue radici. Da un lato, come orchestra nata e cresciuta in Romagna, tra i borghi e le colline del centro Italia che profumano di buon cibo e brezza salata dell’Adriatico, non possiamo che sentire una particolare connessione con il maestro di Fusignano, da cui ci separano pochi chilometri. 

Dall’altro, Corelli è un autore che ci ha sempre accompagnati. Come ricorda bene il nostro Direttore Ottavio Dantone, “I concerti Grossi di Corelli rappresentano per l’Accademia Bizantina qualcosa di ancestrale, profondamente radicato nella nostra storia ed evoluzione. Questa incisione è il risultato di tanti anni di studi e di ricerche sul linguaggio barocco e rappresenta in qualche modo una testimonianza del nostro percorso artistico ed estetico”.

Alessandro Tampieri, concertmaster di Accademia Bizantina

Per noi, che abbiamo eseguito le sue composizioni centinaia di volte e registrato l’integrale dei Concerti Grossi almeno due volte in questi quarant’anni, questo appuntamento rappresenta La ricerca di una somma, di un risultato finale, dopo anni di frequentazione con la musica di Arcangelo Corelli” – come spiega benissimo il nostro Concertmaster, Alessandro Tampieri – “Significa mettere un tassello importante non solo per la nostra crescita artistica ma soprattutto per la conoscenza di Corelli e della musica barocca”.

Perché crediamo fortemente che la musica di Corelli possa e debba arrivare a un pubblico più ampio? Perché la poetica e la narrazione emotiva di questa musica hanno attraversato la Storia senza perdere di potenza e intensità. In omaggio a questa “bellezza senza tempo”, e per renderla ancora più accessibile, abbiamo ideato un visual album, ovvero una serie di videoclip che accompagnano cinque dei movimenti della raccolta Concerti Grossi, susseguendosi come i capitoli di una narrazione. 

Il visual album, infatti, racconta la storia di un’emozione percepita, seguita, a volte rincorsa che, attraverso le coreografie di due ballerini di musica moderna, oltrepassa mondi immaginari e fuori dal tempo. Un viaggio a ritmo di musica, in cui le note di Corelli diventano porte verso spazi, epoche e mondi diversi.

Il cofanetto dei Concerti Grossi Op. 6 di Corelli lo abbiamo pensato come oggetto da collezione per gli appassionati di AB, del maestro e della musica barocca. Una vera e propria stampa “deluxe” in edizione limitata, che racchiude due CD, un libretto di 80 pagine, in italiano e inglese, che approfondisce storicamente e stilisticamente i concerti e la loro nuova interpretazione tra citazioni, grafiche e fotografie, infine una lettera autografata del Direttore Ottavio Dantone. Chi volesse regalarselo o regalarlo, anche pensando al prossimo Natale, può contare sulla spedizione gratuita in tutto il mondo. La musica deve poter viaggiare lontana. 

I dodici concerti che compongono la raccolta, di cui otto da chiesa e quattro da camera, sono un viaggio nelle emozioni a 360°. Mentre i concerti da chiesa hanno una struttura che prevede un’alternanza di movimenti fugati e polifonici, quelli da camera sono più basati su danze e leggerezza. In tutti, il tocco di Corelli è evidente, con l’inserimento di momenti ritmici strutturali che, come “cellule musicali”, tornano ogni volta raccontando qualcosa di più.

Una scrittura unica, piena, distintiva che, come sottolinea Ottavio Dantone, “Permette all’interprete di aggiungere una componente molto creativa non solo nell’accompagnamento ma anche nella gestione del rapporto tra concertino e concerto grosso, dove tra i solisti e il resto dell’orchestra si instaura un dialogo continuo a volte in equilibrio, a volte in vivace contrasto. A questo si aggiunge che i solisti possono lasciarsi andare a ornamentazioni sia estemporanee sia decise e pensate per intensificare il rapporto linguistico e retorico con questa musica”.

A tutto questo si aggiunge il piacere di suonare insieme e la nostra intesa come orchestra che, in un’interpretazione tecnicamente e musicalmente impegnativa come quella di Corelli, ha fatto la differenza. La nostra registrazione dei Concerti Grossi, effettuata in una bellissima settimana di inizio maggio presso un teatro posto ai margini di un bosco di nove ettari, ovvero nelle condizioni di armonia e ispirazione perfette, è frutto di un grande lavoro, di un continuo scambio e di una profonda condivisione tra noi di ciascun elemento e particolare esecutivo ed espressivo

Il risultato è un’interpretazione che riporta alla luce la ricchezza dell’opera corelliana attraverso onestà e rispetto della scrittura, ma anche della nostra sensibilità moderna.

Quando ho ascoltato il lavoro finito, ho provato la gioia e il privilegio di essere stato partecipe di un viaggio incredibile, oltre che testimone della forza e vitalità che i giovani – e meno giovani – dell’Accademia hanno infuso in questo spettacolare progetto”. E con queste parole di Ottavio Dantone, vi lasciamo all’ascolto: buon viaggio nell’universo musicale di Arcangelo Corelli.

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