Sabato 5 giugno abbiamo portato sul palco del Ravenna Festival, di fronte a un pubblico finalmente in presenza, l’Italiana di Mendelsshon e la Renana di Schumann nella lettura filologica del Maestro Ottavio Dantone.
È stata un’emozione difficile da riassumere in queste poche righe, ma è ancora possibile riviverla in musica: fino al 31 dicembre 2021 la registrazione dal vivo dell’intero concerto sarà disponibile, in modo del tutto libero e gratuito, sulla piattaforma di streaming on demand ravennafestival.live.
Speriamo che, seppure virtualmente, vorrete avventurarvi con noi in questa nuova scommessa di Accademia Bizantina.
Accademia Bizantina
Ottavio Dantone direttore
- Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847)
Sinfonia n. 4 in la maggiore op.90 “Italiana” - Robert Schumann (1810-1856)
Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 97 “Renana”
Registrato dal vivo il 5 giugno 2021 alla Rocca Brancaleone, Ravenna.
Barocco Romantico?
Quando si parla di musica antica, si è soliti pensare a un repertorio che spazia tra il Medioevo e il Settecento.
Tra la fine del Settecento e il periodo romantico, in ambito artistico è avvenuto un cambiamento rivoluzionario in termini estetici e filosofici. Ma è altrettanto certo che in quell’epoca sopravvivessero ancora anche molti gesti e aspetti espressivi, interpretativi ed esecutivi del passato.
In questo senso, ciò che ci muove in questa lettura del repertorio romantico è la consapevolezza di poter leggere questa musica portando alla luce particolari che possono passare inosservati, oppure essere fraintesi, quando vengono letti attraverso un filtro esecutivo che è posteriore al momento della creazione artistica.
La musica romantica offre moltissimi spunti di ricerca filologica e di studio del linguaggio. Ci piace pensare che oggi, a quasi duecento anni di distanza, si possano considerare anche autori come Mendelssohn e Schumann assimilabili alla cosiddetta “musica antica”.
Una lettura che muove da una prassi esecutiva anteriore alla musica di questi compositori può mostrare tutto ciò che non è scritto nella partitura, ma è celato da codici esecutivi del passato, che continuano a vivere nelle trame della scrittura.
Per approfondire
“Dantone, rivesto di antico il Romanticismo” | pierachilledolfini.it
Solitamente sul leggio hanno musica barocca. Sono, come si dice, «specialisti» del genere: edizioni critiche sui manoscritti originali, strumenti antichi, esecuzioni filologiche storicamente informate. Stasera, però, i musicisti dell’Accademia bizantina affrontano due pagine che più romantiche di così non si può, la Sinfonia n.4 in la maggiore Italiana di Felix Mendelssohn e la Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore Renana di Robert Schumann. «Ma le suoniamo con il nostro stile» racconta Ottavio Dantone che dal 1996 è direttore musicale dell’Accademia bizantina, formazione musicale di Ravenna con la quale collabora dal 1989.
Un passo in avanti cronologico e un’importante svolta: il concerto in programma questa sera alla Rocca Brancaleone vedrà l’Accademia Bizantina, il gruppo ravennate finora dedito alla musica del Sei e Settecento, affacciarsi per la prima volta sul secolo del Romanticismo, l’Ottocento, con due sinfonie di Felix Mendelssohn e di Robert Schumann. Rispetto alle esecuzioni di musiche di questo periodo che siamo abituati ad ascoltare, la differenza sarà palpabile, perché l’Accademia Bizantina suona su strumenti d’epoca e da decenni si è specializzata, con il suo direttore Ottavio Dantone, in esecuzioni storicamente informate, basate su una ricerca sulle fonti e sulle prassi esecutive che si traduce in visione estetica.
Photo © Zani-Casadio