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Franz Joseph Haydn: figlio del popolo, padre della sinfonia

Franz Joseph Haydn: figlio del popolo, padre della sinfonia

Franz Joseph Haydn nasce nel 1732 in una famiglia di umili origini e molto numerosa, nella cittadina austriaca di Rohrau. Suo padre, un carrettiere, ha imparato da un amico mugnaio a suonare un po’ l’arpa, e nei rari momenti di riposo canta e accompagnandosi con lo strumento. 
La vita è dura, gli agi in casa sono ridotti a zero, eppure è qui, in questo contesto, che sboccia uno dei più importanti e prolifici compositori del periodo classico, iniziatore di una nuova epoca musicale – il classicismo viennese – e da tutti ricordato come “il padre della sinfonia”. 

Ma torniamo ai primi anni. Quando papà Mathias canta, il piccolo Haydn lo ascolta estasiato: vuole imparare anche lui a creare tanta bellezza! A soli sei anni inizia a studiare violino e clavicembalo, dimostrando subito un talento fuori dal comune. Ogni domenica, lascia i fedeli a bocca aperta cantando le parti solistiche nel coro della chiesa, mentre muove i primi passi nella composizione studiando da autodidatta.

Se il suo talento si impreziosisce, le condizioni finanziarie familiari non migliorano, anzi. A 17 anni, Franz Joseph si trasferisce a Vienna senza un soldo, eppure ricco di ottimismo e voglia di fare. La musica diventa il suo strumento di emancipazione dalla povertà: suona per feste private, vende le sue prime composizioni e si improvvisa insegnante, trasmettendo con passione tutto ciò che sa.

La fortuna aiuta gli audaci, dicono, ed è quello che accade: Nicola Porpora, uno dei più importanti compositori del ‘700 e il più noto e ricercato insegnante di canto, di passaggio da Vienna, si accorge di lui e lo prende come allievo. Il metodo è rude, il maestro notoriamente burbero, ma tra uno scapaccione e una mala parola, trasmette al ragazzo fondamentali insegnamenti.

Ad ogni modo, niente può incrinare il temperamento spumeggiante, talvolta anche irriverente, e sempre di buon umore del giovane Haydn. Che traspare anche dalle sue composizioni, come il “Der krumme Teufel”, che attraverso la musica si prende gioco di molti personaggi famosi e in vista. Basta una prima esecuzione a farne vietare le repliche, e oggi la musica è andata perduta, ma il debutto passa alla storia. Era il 1753 e Haydn, a 21 anni, è pronto per il grande salto.

L’incarico di maestro di cappella per il conte Morzin arriva come una manna da cielo e porta a Haydn la tanto sperata sicurezza economica… e la possibilità di pensare a mettere su famiglia. Nel 1760, sposa Marianna Keller, un matrimonio infelice, a cui Haydn affianca numerose relazioni clandestine anche molto chiacchierate. 

Il benessere economico così come è arrivato, improvvisamente sparisce: il conte Morzin, afflitto dai debiti, deve licenziare Haydn. Ma questi ancora una volta non si butta giù, anzi, trova impiego presso una delle più importanti famiglie del tempo: i principi Esterhàzy. Per loro, Haydn compone nuova musica, dirige l’orchestra di corte, organizza feste musicali e li segue nelle numerose e splendide residenze. Un impiego niente male, che Haydn conserva per trent’anni.

È in questo periodo che conosce Mozart, di cui diviene grande amico, come testimonia la dedica che Wolfgang Amadeus gli lascia su una serie di quartetti, genere tra i più amati di Haydn.

Nel 1790 il principe Nicola Esterhàzy muore e suo figlio scioglie l’orchestra di corte, riservando però a Haydn una pensione. Il compositore, ormai in là con gli anni ma sempre giovane di spirito, accetta allora una nuova avventura: trasferirsi a Londra a capo di una magnifica orchestra! Qui compone le sue sinfonie più note, tra le quali quelle chiamate appunto “Londinesi”. 

L’ambiente inglese lo ispira parecchio: nascono i celebri oratori “La Creazione” e “Le Stagioni”, composti sul finire del secolo, che riscuotono subito un successo straordinario. Nel 1808 la prima delle due composizioni è così famosa da essere diretta da Salieri a cospetto di Beethoven: un trionfo, la definitiva consacrazione di un musicista partito da zero e arrivato a conquistare il mondo musicale!

Ormai al termine di una intensa vita, Haydn passa i suoi ultimi anni in una lussuosa casa dove continua a scrivere musica con passione, fino al sopraggiungere della malattia. Muore durante il bombardamento di Vienna da parte delle truppe napoleoniche e si dice che, anche in questa occasione, non abbia perso il suo noto buon umore, cercando di tranquillizzare i domestici impauriti. Per onorarlo, Napoleone stesso invia un picchetto d’onore al funerale, il 31 maggio 1809.

Numerosi sono gli esempi che testimoniano la sua prontezza di spirito, il profondo ottimismo e l’amore per la vita. Anche alcuni titoli dati alle sue opere ne sono prova. Per esempio, il quartetto op. 55 n. 2 intitolato “Il Rasoio” deve il suo nome a un curioso episodio: una mattina Haydn stava cercando di radersi con un rasoio scadente. Indispettito, esclamò: “Darei il mio miglior quartetto per un buon rasoio!”. Il suo editore londinese, John Bland, udita la richiesta, corse a portargli il suo rasoio di ottimo acciaio inglese. Il compositore ci rise sopra e onorò la promessa.

Anche il titolo della sinfonia “Il miracolo” ha una curiosa ispirazione: durante la prima esecuzione, il pubblico abbandonò improvvisamente il teatro per acclamare l’imperatore Francesco Giuseppe, appena arrivato. In quello stesso istante, un gigantesco lampadario si staccò dal soffitto! Ma la sala era per fortuna vuota: un vero e proprio miracolo!

Infine, la celebre sinfonia n. 45 è chiamata “Sinfonia degli addii”, composta durante il periodo a corte Hesteràzy, ha una singolare struttura che vede i musicisti smettere a mano a mano di suonare e abbandonare la sala dopo aver spento la candela sul proprio leggio, lasciando le ultime battute a due violini (uno dei quali era suonato da Haydn stesso). Con arguzia, ironia e approccio costruttivo, Haydn ideò un’elegante quanto netta critica al principe, che si era rifiutato di concedere una vacanza ai musicisti dopo un periodo di lavoro particolarmente lungo e intenso. 

Questo è stato Franz Joseph Haydn: una stella fissa nel firmamento della musica che non ha mai smesso di avere i piedi per terra, un corpo e uno spirito incondizionatamente umani. Figlio del popolo, padre della sinfonia!

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