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Georg Friedrich Händel: un’icona pop del 1700

Georg Friedrich Händel: un’icona pop del 1700

Ogni notte, mentre la casa dorme, il giovane Georg Friedrich si sveglia e sale furtivo in soffitta. È lì che nasconde un clavicordo ottenuto clandestinamente ed è lì che si esercita all’insaputa di tutti, imparando da autodidatta i rudimenti di quella musica di cui diventerà un maestro assoluto.

Solo qualche decennio più tardi, sarà acclamato dal pubblico e suonerà in grandi teatri gremiti di fan, ma adesso non può farsi vedere né sentire: papà Georg gli ha vietato questa passione. Per lui ha già pianificato un futuro come uomo di legge e, per frenare le sue velleità musicali, è disposto a tutto. Anche a mozzargli un dito o due, come suggerisce qualche amico di famiglia.

Ma il ragazzo a quelle minacce non dà peso e le sue dita volano sfrontatamente sui tasti. Inizia così, con un atto di ribellione, la carriera di Georg Friedrich Händel, uno dei più grandi compositori di tutti i tempi.

Il suo talento è inarrestabile. Grazie a un ottimo orecchio musicale e a uno stupefacente temperamento artistico, Händel si fa notare da giovanissimo come virtuoso di clavicembalo e organo a canne. E poi viaggia, ascolta e impara.

Poco più che ventenne arriva in Italia e si fa amici alcuni tra i migliori compositori del suo tempo, tra cui Agostino Steffani, Antonio Caldara, Antonio Lotti, Bernardo Pasquini, Alessandro e Domenico Scarlatti e Arcangelo Corelli, e da essi impara i segreti della scrittura per il bel canto.

ll fermento artistico romano è creativo e audace. Lui lo è altrettanto. Decide di farsi conoscere in modo memorabile: un giorno entra nella chiesa di San Giovanni a Roma, si siede all’organo e comincia a suonarlo come nessuno ha mai fatto prima. È l’inizio del mito del “Caro Sassone”, come lo chiamano gli amici italiani.

ASCOLTA CONCERTI GROSSI OP.6 DI HÄNDEL SUONATO DA ACCADEMIA BIZANTINA:

Il suo stile è subito distintivo, inconfondibile. Pare che una volta, durante una festa a Venezia in cui suonava il clavicembalo col viso mascherato, Domenico Scarlatti gli abbia sussurrato: “I casi sono due: o tu sei Händel, o sei Satana!”. Solo un anno più tardi, i due musicisti si sfidavano in un contest musicale ante litteram a Palazzo Corsini, davanti a una giuria di nobili e ecclesiastici. Una sfida finita in pareggio: Scarlatti vincente al clavicembalo, Händel all’organo.

Se Roma lo consacra tra gli autori più importanti del suo tempo, è Londra che lo rende immortale.

Nel 1711, scrive in soli 15 giorni il Rinaldo e la sua fama esplode: il suo stile melodioso gli fa scalare le classifiche di popolarità sia tra la gente comune, sia tra i potenti. Re Giorgio I, che conosceva già bene Händel avendolo eletto “Kapellmeister” a Hannover, gli rinnova stima e sostegno, rivolgendosi sempre a lui per le composizioni delle grandi occasioni.

Ormai all’apice della gloria, nell’hub europeo degli editori e dei laboratori musicali, Händel scrive i suoi capolavori più famosi: Water music, Music for the Royal Fireworks, i Concerti Grossi Op. 3, dall’incontenibile successo economico, i Concerti Grossi Op. 6, emblema del suo talento nell’arte dell’invenzione e della variazione, e il Messiah con l’iconico coro “Hallelujah”, tra i motivi più universalmente conosciuti di sempre.

ASCOLTA CONCERTI GROSSI OP.3 DI HÄNDEL SUONATO DA ACCADEMIA BIZANTINA:

Quando la sua popolarità è alle stelle, decide di usarla per fare del bene. Il suo Foundling Hospital Anthem e gli spettacoli annuali del Messiah a favore dellOspizio del Trovatelli sono tra i primissimi esempi di concerti di beneficenza della storia.

Ma Händel è un precursore in molti sensi: è lui che inventa i concerti per organo e orchestra, che esegue personalmente nelle pause tra un atto e l’altro delle sue opere, occupando il centro della scena con la sua personalità travolgente, da vero frontman.

Anticonformista, ambizioso, innovativo nelle trovate musicali ma anche capace di interpretare l’anima e il gusto del proprio tempo, acclamato dal pubblico e dalla critica, premiato dalle vendite, Händel è stato una vera icona pop del 1700: un artista di successo in vita, un autentico idolo dopo la morte.

Incidere i Concerti Grossi Op.3 e Op. 6 di Händel è stato per noi uno stupendo ritorno alla musica e alla meraviglia. Ascoltali in streaming o aggiungi i CD alla tua collezione.  

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